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Hobby e Passioni, ognuno di noi ha dei passatempi o delle passioni, e per fortuna in questo settore ognuno di noi ha l'opportunità di scegliere fra centinaia, se non migliaia, di passatempi che più sciuscitano interesse e svago per poterci distrarre dalla routine quotidiana. Io ho deciso di iserire un post con video per farvi conoscere i miei passatempi preferiti che mi danno, appunto, l'opportunità di svagarmi e rilassarmi nel tempo libero. Naturalmente avrei un immenso piacere che, chi mi segue in questo blog, mi indicasse i suoi passatempi preferiti, con anche una breve descrizione, in modo che si possa ampliare il post per il piacere di tutti noi e sopratutto per darci l'opportunità di conoscerci meglio.
Questo filmato di Youtube, fa parte della mia vita. Si perche ho iniziato molto giovane a costruire modelli navali, prima per apprendere l'arte con velieri piccoli, e via via sempre più grandi fino ad arrivare alla famosa Sovrana dei Mari "Sovereign of the Seas", meravigliosa veramente, ma purtroppo sono riuscito ad arrivare alla costruzione di poco più della metà del veliero che poi, per motivi di lavoro, ho dovuto tralasciare. E' ferma da una ventina di anni, l'ho portata com me in Brasile con tutta l'attrezzatura per poter terminare i lavori che mi ero ripromesso quanto prima di terminare. Ma invece niente, è ancora al punto che era una ventina di anni fa, non certo per mancanza di temo, probabilmente per l'opportunità di avere il mare a portata di mano. Per fotuna non ho perso la speranza di vederla finita. Quando ho iniziato a costruire i primi velieri, le scatole di montaggio non erano ancora ben fornite di materiali e di particolari come lo sono al giorno d'oggi. Compensato e listelli per il fasciame si comperavano sciolti, come anche cannoni e materiali vari, un lavoro molto più impegnativo perche bisognava costruire tutto. Ma in compenso si poteva sceglire la qualità del materiale di costruzione che poteva essere di legni pregiati come il Noce, per il fasciame e altri particolari, il Bosso per le decorazioni, il ciliegio per gli alberi, ecc. ecc. Oggi, finalmente, si comperano le scatole di montaggio complete di tutto e di più, un lavoro molto più rapido e con una rifinitura migliore, però penso abbiano tolto in parte il piacere di costruire tutti quei piccoli particolari manualmente e che quando finivi di costruire sentivi che il veliero era completamente una tua creatura. Oggi un pò meno, ma tuttosommato èmeglio così.
Alcuni modelli di velieri famosi
Il modello del veliero della Scuola Marina Militare Italiana, Amerigo Vespucci.
La decisione di costruire l'Amerigo Vespucci venne assunta nel 1925, allo scopo di sostituire l'omonima nave scuola della Classe Flavio Gioia, un incrociatore a motore e a vela, ormai prossimo alla radiazione, che fu posto in disarmo nel 1928 e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai.
Il Vespucci fu progettato insieme al gemello Cristoforo Colombo nel 1930 dall'ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio Navale e Direttore dei cantieri navali di Castellammare di Stabia (Napoli), riprendendo i progetti del veliero Monarca, l'ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, poi ribattezzato Re Galantuomo quando fu requisito dalla Marina piemontese dopo l'invasione delle Due Sicilie. I progetti ricopiati erano dell'ingegnere navale napoletano Sabatelli ed erano custoditi a Castellammare di Stabia insieme alle tecnologie necessarie alla costruzione di questa tipologia di imbarcazione.
La nave-scuola fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia. Partì completamente allestita il 2 luglio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito. Il suo compito fu quello di affiancare il Cristoforo Colombo nell'attività di addestramento, e venne inquadrata nella Divisione Navi Scuola insieme alla Colombo e ad un'altra nave minore, facendo varie crociere addestrative nel Mediterraneo e nell'Atlantico; al termine della seconda guerra mondiale, per l'effetto degli accordi internazionali, il Cristoforo Colombo dovette essere ceduto insieme ad altre unità all'URSS, quale risarcimento dei danni di guerra.
Dal 1946 al 1952 è stata l'unica nave scuola a vela della marina militare italiana fino all'entrata in servizio dell'Ebe, un brigantino goletta costruito nel 1921 ed acquistato dalla Marina Militare nel 1952. A partire dal 1955 è stata affiancata da un altro veliero acquistato dalla Francia e ribattezzato Palinuro. Attualmente l'Amerigo Vespucci è la più anziana nave della Marina Militare ancora in servizio.
Una delle Caravelle che portarono
Cristoforo Colombo a scoprire l'America.
Almeno, così si dice
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San felipe
Quando nel febbraio del 1693, dai cantieri spagnoli di La Coruna, scese in mare il San Felipe la potenza navale iberica non era più quella che aveva trionfalmente solcato i mari di tutto il mondo. Costruito senza economia di materiali, con un fasciame esterno e uno interno, il San Felipe aveva uno scafo possente e massiccio. Lo scheletro della nave era rivestito da tavole di quercia lunghe 8 m e spesse15 centimetri. Gli altri elementi del fasciame erano realizzati in olmo, quercia e pino. 1 lembi dei vari "corsi" (così erano dette le tavole in linguaggio tecnico) tendevano, per effetto della dilatazione del legno e delle sollecitazioni alle quali era sottoposta la nave, inevitabilmente ad allargarsi o a restringersi, pregiudicando così l'impermeabilità dell'intera struttura.
Per ovviare tale inconveniente, lo scafo del San Felipe venne calafatato introducendo nelle fessure, fra una tavola e l'altra, stoppa imbevuta di pece o catrame. L'intero scafo, inoltre, venne foderato con una mistura di catrame vegetale e resina estratta dalle conifere; si sovrappose poi a tale strato uno spessore di "borra", formato da pelli di animali mescolate a vecchio cordame incatramato, e infine sul tutto furono inchiodate tavole di rovere dello spessore di 2 centimetri. La loro chiodatura venne eseguita con chiodi a testa larga, disposti molto vicini gli uni agli altri in modo da coprire quasi interamente la carena e difendere, quindi, il legno immerso dagli attacchi degli agenti marini. 11 San Felipe era armato con cannoni in bronzo, preferibili a quelli in ferro per la loro maggiore resistenza e maneggevolezza. i cavi delle ancore, dette "gòmene" o "gomène", avevano dimensioni notevoli, da 20 a 35 cm di diametro, e n° 2 ancore di scorta. Le gomene di maggior diametro erano dette gomene "maestre", quelle minori "seconda gomena", "gomena di ormeggio" o di "afforco". Per salpare le ancore, il San Felipe disponeva di due argani; quello maggiore era costituito da due campane, una sul primo ponte e una sul secondo. Si poteva così manovrare l'argano su due piani contemporaneamente e raddoppiare la forza applicata. Il San Felipe non partecipò ad alcuna battaglia navale e venne demolito nel 1736.
Ecco la Sovrana dei mari, Il meglio del modellismo statico
La Sovereign of the Seas rappresentò un'importante pietra miliare nella progettazione delle unità da guerra e, sotto questo aspetto, si rivelò un grande successo. Voluta fortemente dal Re d'Inghilterra Carlo I che desiderava una nave da guerra che risultasse la più grande e la migliore del mondo, quando venne completata, risultò anche la nave in servizio più ricca di ornamenti ed abbellimenti, tanto che gli olandesi, contro i quali fu impiegata moltissime volte, la battezzarono "il diavolo d'oro". Nel settembre del 1637 la nave era pronta per il varo. Il costo totale della costruzione e dell'allestimento fu di 65.586 sterline di cui 6.691 per le decorazioni, gli intagli e le dorature. La nave aveva una lunghezza di 71 metri ed una larghezza di 15 metri e dislocava 1540 tonnellate. L'armamento era costituito da 24 cannoni da 24 libbre (i proiettili a palla pesavano circa 11 Kg) sul ponte inferiore, 20 cannoni da 24 libbre sul ponte superiore e 22 cannoni da 18 libbre sul ponte di coperta. Sul castello di prora e sul cassero di poppa era stato installato un gran numero di cannoni più leggeri, tra le 9 e le 12 libbre.
La Sovereign of the Seas , con a bordo circa 800 uomini, partecipò a molte battaglie nella prima guerra olandese, inclusa quella di Kentish Knock (1652) durante la quale fu impiegato tutto il suo potente e terrificante armamento. Nel corso di tale battaglia l'abilità marinaresca degli olandesi, guidati dall'ammiraglio De Witt, si dimostrò superiore a quella degli inglesi comandati da Blake, ma la maggiore potenza di fuoco della Sovereign dovuta ai cannoni pesanti che la nave era in grado di trasportare, si rivelò decisiva e dette agli inglesi la vittoria.
Acuni dati
Vascello di 1° rango a tre ponti della Real Marina Inglese
Commissionata da :Re Carlo 1° Stuart
Progettata da :Phineas Pett
Costruita da :Peter Pett
Dimensioni
Lunghezza della chiglia 39,4 metri
Lunghezza "fuori tutto" 71,5 metri
Larghezza fiancata all'ordinata maestra 14,8 metri
Pescaggio 7,1 metri
Altezza scafo :23,4 metri alla lanterna
Altezza albero di maestra 42 metri
Altezza totale 65 metri
Dslocamento :1541 Tonellate
Equipaggio, armieri e soldati : 780 uomini
Potenza di fuoco :104 cannoni
Suddivisi in :
80 cannoni da marina di gosso calibro
24 colubrine sui ponti di coperta
Varata nel 1637 dall'arsenale di woolwitch
Costo dell'opera finita : 65.586 sterline dell'epoca
Un pò di storia del modellismo navale statico
Il modellismo navale statico consiste nella riproduzione in scala di imbarcazione antiche o moderne. Possono venir utilizzate varie tecniche costruttive e diversi materiali. Viene normalmente praticato come hobby.
La nascita del modellismo navale come attività artigianale è documentato dai modelli risalenti all'antica Roma, perché li trasportassero velocemente nel loro viaggio nell'aldilà.
Nelle civiltà mediterranee non era infrequente che modelli di navi fossero presenti nel corredo funerario di qualche personaggio di rango, si trattava solitamente di riproduzioni in metallo o terracotta o altro materiale durevole, che ha potuto resistere ai secoli testimoniandoci che l'arte del modellismo era praticata fin dall'antichità e da tutte le principali civiltà.
Nel medioevo dal XI al XV sec con la ripresa dei traffici marittimi si ritornò a costruire semplici e a volte ingenui modelli di velieri, esposti come ex voto nelle chiese, per ringraziare Dio dello scampato naufragio di qualche nave. Dal XVI sec con le grandi esplorazioni oceaniche, l'attività dei cantieri navali riprese in maniera notevole, aumentando così la qualità e quantità di modelli di scafo detti mezzi modelli, realizzati con la tecnica delle tavolette sovrapposte dai maestri d'ascia, che li utilizzavano, non per motivi ludici, ma per ricavarne il profilo delle coste e di altri dettagli strutturali della nave reale da costruire; bisogna infatti tener presente che fino al XVIII sec la maggior parte delle navi erano costruite senza un piano di costruzione dettagliato.
Da ricordare poi gli splendidi e realistici modelli di velieri da guerra o mercantili realizzati da veri artisti del modellismo, regalati ai giovani aristocratici, che potevano in tal modo rivivere le gesta delle flotte paterne (Sovrani o ricchi commercianti che fossero). Dal XVII sec il modellismo fu praticato diffusamente anche da marinai o ex marinai che riproducevano, a volte fedelmente, la nave su cui erano stati imbarcati per anni, nonché dai numerosi marinai presi prigionieri durante le battaglie navali delle interminabili guerre tra stati europei (soprattutto Francia e Inghilterra) che nelle lunghe ore di prigionia realizzavano, utilizzando materiali di fortuna, suggestivi modelli delle navi su cui avevano combattuto.
à degli anni venti del XX secolo con la produzione di scatole di montaggio, ma è a partire dagli anni trenta che con la diffusione, su popolari riviste, dei piani costruttivi delle antiche navi da guerra più note al grande pubblico, si affermò il moderno concetto di modellismo navale basato sulla rigorosa ricerca della documentazione.
Attualmente si trovano in commercio dettagliate e abbastanza attendibili scatole di montaggio per realizzare realistici modelli dei velieri più noti, innumerevoli piani di costruzione possono essere reperiti nei negozi specializzati o su internet. Esistono inoltre innumerevoli libri e siti internet, in molte lingue, che illustrano le tecniche di costruzione, le informazioni sui materiali da utilizzare e i piani di costruzione fin nei minimi particolari.
Sono sorte poi in tutto il mondo numerose associazioni modellistiche navali, che sono un sicuro punto di riferimento per chi vuole intraprendere questa difficile arte.
Tecniche di costruzione
La nascita come hobby di massa, del modellismo navale, vedrà la luce nella seconda metLo scafo di un modello può essere costruito utilizzando svariate tecniche, le principali sono:
Da un unico blocco di legno, opportunamente scavato
Da un appropriato numero di tavolette di uguale spessore sovrapposte orizzontalmente
Da un certo numero di tavolette di uguale spessore affiancate
Con il sistema a ordinate e fasciame che si può ottenere con due modalità differenti:
1) Utilizzando fogli di compensato per le ordinate e le altre strutture, semplificando la realizzazione dell'ossatura, ricoperta poi da listelli che simulano i corsi di fasciame
2) Costruendo le singole ordinate, l'ossatura e tutte le altre strutture, seguendo la tecnica originale del modello realizzato
Con tecnica mista, cioè l'opera morta a tavolette sovrapposte l'opera viva ad ordinate e fasciame
Utilizzando pezzi preformati in plastica
Utilizzando materiali metallici
Utilizzando materiali di vario tipo (Cartoncino, ceramica, etc.)
Vi è anche un altro tipo di costruzione, denominato modellismo d'arsenale, nel quale il modello viene costruito esattamente nella stessa maniera della nave vera. Il modellismo d'arsenale è così denominato in quanto prende il nome dai modelli che, dalla metà del 1600, venivano realizzati prima della costruzione della nave vera, e che si possono ammirare nei vari musei navali di tutto il mondo.
Modellismo navale statico antico
Il modellismo navale statico antico è dagli appassionati considerato più che un hobby un'arte, perché senza una vera sensibilità artistica difficilmente è possibile raggiungere risultati soddisfacenti. Richiede in particolare un'assoluta padronanza delle tecniche e dei materiali usati, una ricerca quasi ossessiva delle fonti originali, documenti, studi iconografici, trattati di architettura navale, una buona conoscenza della storia marinara e per finire lunghi tempi di esecuzione.
Tempi di realizzazione di diversi modelli navali.
Tipo di Modello Ore di lavoro Scialuppa: in scala 1/25 l.f.t. 65 cm 250/300 Yacht: in scala 1/50 l.f.t. 75 cm 300/400 Fregata: in scala 1/75 l.f.t. 80 cm 400/550 Vascello 2 Ponti: in scala 1/75 l.f.t. 100 cm 800/1000 Vascello 3 Ponti: in scala 1/75 l.f.t. 140 cm 1500/2500
Nel modellismo navale statico antico la realizzazione pratica del modello avviene seguendo sequenzialmente alcune fasi predeterminate. Nei velieri reali il tipo di legname utilizzato per la costruzione dello scafo e le dimensioni delle strutture dipendevano dalle essenze arboree presenti nella zona geografica del cantiere navale e dalle tecniche costruttive adottate. Nel modellismo navale a volte vengono utilizzate essenze diverse, più rispondenti alle esigenze di lavorabilità e reperibilità, utilizzando preferibilmente la tecnica costruttiva a ordinate e fasciame che rispetta le dimensioni relative, le tecniche di costruzione originali e possibilmente il tipo di materiale utilizzato per il veliero reale.
Le varie fasi sono schematicamente riportate di seguito:
Scelta del veliero da riprodurre
Ricerca della documentazione e dei piani di costruzione
Riproduzione su carta delle singole parti nella scala prescelta
Costruzione dei singoli pezzi del modello con la tecnica costruttiva prescelta
Assemblaggio delle varie parti
Rifinitura collocazione del modello all'interno di una vetrinetta
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Opportunità-Turismo-Carnevale e tutto quello che di bello il Brasile offre al mondo intero, e quello che gli emigranti Italiani hanno dovuto affrontare dalla loro partenza fino ai giorni nostri
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